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Quando rivolgersi allo psicologo?

Lo Psicologo serve in tutti quei casi in cui si sente il bisogno di avere un aiuto che ci consenta di superare conflitti, depressione, ansia, problemi esistenziali.

La terapia non è un trattamento effettuato dal terapeuta sul paziente, bensì un percorso in cui terapeuta e paziente creano una relazione, lavorando a quattro mani. Per meglio dire una relazione in cui due menti, ciascuna con il proprio mondo, si incontrano e insieme operano per raggiungere il massimo benessere possibile per il paziente.

Quando il terapeuta si è fatto un’idea complessiva della vita e della personalità del paziente, gliela comunica, gliela “ restituisce”, ovvero gli fornisce una lettura integrata delle vicende affettive e relazionali con i relativi nessi. Gli chiarisce che sofferenza e conflitti portati in consultazione sono la conseguenza di determinate situazioni. Gli spiega che la sintomatologia ha un suo significato funzionale. Ne consegue un confronto ed una discussione su quelli che possono essere gli obiettivi terapeutici del caso.

La Psicoterapia Psicodinamica Individuale ha lo scopo di esplorare la dimensione emotiva del paziente e di rielaborare i conflitti interiori responsabili dei sintomi o della sua situazione di sofferenza, di modo che il paziente possa gestire meglio gli effetti di tali conflitti, che possa divenire più consapevole dei propri stili relazionali e perciò modificarli per rendere i rapporti più soddisfacenti. Di modo che il paziente possa inoltre acquisire maggiore capacità e risorse psicologiche al fine di fronteggiare cambiamenti o difficili situazioni esistenziali.

Quando rivolgersi allo psichiatra?

Di solito si arriva dallo specialista Psichiatra su consiglio dello Psicoterapeuta.

Molti pazienti confessano che il loro sentimento prevalente è quello della perplessità: “Come possono qualche pillola e qualche goccia riuscire a togliermi di dosso questo stato d’animo di angoscia e di tristezza profonda, questa perdita di entusiasmo e interesse per tutto, questa profonda stanchezza e fiacca?” Bene: non è questo il luogo dove poter spiegare la distorsione dei meccanismi della funzione cerebrale che sono alla base della patologia depressiva, per altro ancora soggetti a studi intensi. Basti dire che,come già spiegato in altra parte di questo sito, la vera depressione non è solo “male di vivere” ma una vera e propria patologia con conseguente alterazione della funzione “del morale” e che quindi i farmaci hanno la funzione di ripristinare uno stato di “naturale funzionamento” del cervello.

I farmaci: funzionano? Si chiedono i pazienti. Gli studi scientifici dicono di si, nella gran maggioranza dei casi. “Ma su di me?” Spiace dire una banalità ma questa volta è necessario: l’unica maniera per saperlo è provarli, con fiducia ed attenzione!

Comunque non spaventatevi, fortunatamente nella grande maggioranza dei casi le terapie sono ottimamente tollerate e funzionano bene già dopo qualche settimana, altrimenti anche il lavoro di psichiatra sarebbe davvero difficile! Invece è pieno di soddisfazioni e non è raro che i pazienti, soprattutto quelli che manifestano timori nell’assunzione dei farmaci, dopo i primi miglioramenti dicano: ”Se l’avessi saputo prima mi sarei evitato tante sofferenze!”

È infatti opportuno trovare un bravo medico ma è anche altrettanto importante sapersi curare!

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